Incontrare noi stessi, scoprirci e conoscerci al di là degli schemi...

Come fai ad innamorarti di te stesso se non ti conosci?
Se non ti fai entrare, se non ti incuriosisci di te, se non ti fai parlare, se non giochi a provare cose nuove assieme a te?
Quando non conosci qualcuno è più difficile che quella persona possa coinvolgerti, farti muovere il cuore, farti illuminare ogni volta che la vedi, fidarti di lei, pensare che ciò che dice e sente è davvero interessante, ascoltarla ammirato, gioire della sua bellezza...
Come dice la volpe al piccolo principe:-Tu per me sei ancora solo un ragazzino del tutto uguale a centomila ragazzini. (...) Io per te sono una volpe uguale a centomila volpi. Ma se mi addomestichi (...) tu sarai per me unico al mondo. Io sarò per te unica al mondo-.
E quando lui chiede -Che significa "addomesticare"?- lei le risponde -E' una cosa molto dimenticata. Significa "creare dei legami"...-
Ecco è questo che significa conoscersi, entrare in se stessi,creare un legame, guardarci con i nostri occhi e non attraverso quelli degli altri, dei genitori, della scuola, dell'organizzazione sociale, dei ruoli che abbiamo.
Se ci conoscessimo davvero come potremmo non ammirarci? Anche se è sempre stata considerata una cosa sconvenevole ed egoista.
Perché ammiriamo qualcuno, a volte pendiamo dalle sue labbra quando parla, ciò che fa ci sembra sempre più efficace, più bello, speciale e non possiamo fare lo stesso con noi stessi?
Vedere la nostra bellezza oltre ciò che abbiamo sempre pensato di noi, oltre quell'immagine cristallizzata, muta e immobile che continua a riprodursi all'infinito finché la teniamo in vita, finché le crediamo...
Iniziamo a metterla in dubbio, ormai ci siamo convinti sia noi; iniziamo a guardarla bene, a metterla alla prova, a smontarla...e iniziamo nello stesso tempo ad ascoltare, ad osservare chi è quella parte di noi che ci chiama, che abbiamo dentro, che è la nostra vera essenza.
Questo ci spaventa, ci spaventa tantissimo, ci terrorizza..."lei" ci imbarazza con i suoi pensieri inadeguati e così diversi dal modello, dagli altri e ci arrabbiamo con "lei" per non essere normale per non stare dentro ai canoni, la vogliamo domare...ma lei è stanca scalpita per uscire vuol farsi vedere e ci fa paura, lei ci fa paura perché vuole metterci nei guai, vuole scombinarci, farci perdere il controllo, farci fare figure imbarazzanti, "lei" che non pensa sempre come la massa, che sente dentro cose che ha paura di confessare, perché fuori non capirebbero e allora meglio metterla a tacere, silenziarla. Ma lei spesso non vuole arrendersi e ci chiama e noi ci tappiamo le orecchie siamo spaventati non sappiamo gestirla!
Prendiamoci confidenza, proviamo quello che ci dice che ci suggerisce, guardiamola, ascoltiamola, conosciamola, proviamo a fare cose nuove, facendo cose nuove siamo in un terreno neutro dove abbiamo meno giudizi ed è più facile provare, scoprire, giocare. Usciamo dai nostri schemi dai nostri chlichet...lì la potremo incontrare, quasi in segreto come due innamorati clandestini che si nascondono al resto del solito mondo per esplorare insieme nuovi orizzonti e vivere il loro amore.
Lì sarà più facile incontrala in quel luogo appartato dell'esperienza, in un luogo dove l'altra parte più difficilmente si avventura per paura di perdere il controllo, perché ama le cose note, rassicuranti, sempre uguali a se stesse è lì che si sente sicura...
Ma la nostra anima adora l'avventura, le cose diverse, i territori inesplorati, gli spazi ampi dove perdersi nell'infinito...ecco che attraverso piccole o grandi nuove esperienze potremo incontrarla, ma anche nelle cose di ogni giorno, nei nostri gesti quotidiani a piccoli passi ascoltando le nostre preferenze, non dando per scontate le cose, ma domandandoci se ci piacciono, se ci vanno bene...iniziamo da quelle piccole come il colore della tazza, il cibo che mangiamo, i vestiti che indossiamo e pian pianino a piccoli passi e facendo nuove esperienze avventuriamoci in noi stessi...

Con amore
Francesca

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